RestMod Calypso Trek Vs Ebike

Bici in Salotto
Come usare lo spazio durante il lockdown in maniera creativa

RestMod della mia vecchia bici Calypso Trek verso una moderna ebike.

Due mesi fa in pieno inverno la mia bicicletta ha mostrato segni di affaticamento, i freni erano consumati e non bastava più regolare le viti sulle leve per ottenere uno spazio di frenata decente. La centralina del motore elettrico montato sulla ruota anteriore dava evidenti segni di affaticamento scaldandosi sempre più. I mozzi delle ruote facevano sempre più attrito segno evidente che le sfere interne se non anche i coni andavano manutenuti ed ingrassati. Inoltre, tutta una serie di limiti derivanti dal primo adattamento (2012) all’elettrico come posizioni comandi, freni, luci e campanello andavano sistemati.

Potevo procedere con piccoli interventi focalizzati ma volevo qualcosa di più. Per comprendere bene come agire per prima cosa ho provato un paio di moderne biciclette elettriche nel range di prezzo tra i tre ed i quattro mila franchi. Volevo capire bene la differenza e decidere se comprare una bici moderna e nuova o se rimettere mano alla mia usatissima cruiser. 

Ho provato due biciclette simili, una prima da uomo in configurazione trekking ovvero immaginata per percorrenze medio lunghe con parafanghi e avantreno ammortizzato ed una seconda più cittadina da donna con robusto portapacchi posteriore. Entrambe motore centrale Bosch Performance CX. 

Sono state entrambe una grande delusione, la prima ha una impostazione di guida in cui devi stare chino in avanti, passi su di una MTB dove essere compatto ad un senso per ottenere un maggiore controllo ed equilibrio, nel commuting quotidiano da casa al lavoro o per andare in centro città in contesti prevalentemente stradali era molto scomoda. Poco controllo della situazione intorno a noi e guida concentrata sul davanti a me. La seconda, meglio come posizione di guida, leggermente più a schiena dritta ma partendo da una seduta bassa. Tutte e due mi hanno molto deluso dal punto di vista del motore. Intendiamoci si tratta sicuramente un buon progetto ma il comportamento non mi ha convinto. 

Questi moderni motori montano dei sensori che misurano addirittura la forza applicata ai pedali, entro il range legalmente permesso a seconda delle norme nazionali, assistono molto bene in salita ma appena superati i 25 Km orari staccano completamente e si sente evidente che potrebbero dare molto di più, ti rimane una sensazione di insoddisfazione molto grande, a dispetto dell’alta qualità raccontata non mi sono piaciuti. Anche metterci le mani o la testa è decisamente più difficile. Bosch di cui vi è traccia sul web, spende un sacco di soldi solo per impedire a chi acquista i suoi prodotti di poterli usare liberamente al meglio delle loro possibilità, dichiara che lo fa per far rispettare la legge ma di sceriffi abbiamo già pieno il mondo ci manca solo il costruttore di motori per ebike.

Io abito in collina ed in genere in una area urbana densa di salite e discese, il mio problema non è andare veloce ma salire agevolmente e se per questo gradisco un aiutino leggermente più importante non è al signor Bosch che mi rivolgerò.  

Dalla mia bici voglio comodità nella guida e controllo totale sull’assistenza elettrica. Valeva dunque la pena di vagliare un cosiddetto “RestMod”. Si tratta di mettere mano al vecchio, conservarne le forme e gli agi e rivedere tutto il resto in chiave moderna.

La mia vecchia cruiser nasce per la sabbia e per le scampagnate in cui massima è il godersi il panorama e gli spazi intorno. La guida è alta a schiena dritta, strade bianche ed asfalto sono le sue preferite. Senza ammortizzatori anteriori ma lunga di interasse e con cerchi e gomme da 26×2.15 basta abbassare un poco la pressione dei pneumatici per scendere un marciapiede o affrontare un tombino. Molto direttiva ma tranquilla nel suo procedere, munita di generose borse posteriori porta sempre a casa la spesa anche per più giorni.

Ovviamente non è perfetta, la comprai quando da casa al lavoro dovevo affrontare strade bianche e poco trafficate. Nell’ambito urbano anche se non della grande area metropolitana l’impianto luci era scarso se non inesistente, avevo tamponato con vari accessori a batteria ma alcune sere per tornare a casa ero bello invisibile e poco vedevo anche io. Il generoso motore sulla ruota anteriore pesa oltre sei Kg, certo una volta in movimento tendeva ad andare dritta ma per fare le curve non bastava girare il manubrio dovevi anche scendere come nel moto mondiale e cercare la piega … Si imponeva un tentativo con il motore centrale. Rivolevo il mio cerchio originale facile anche da manutenere per il cambio gomme che altrimenti è una gran rottura di cabasisi (come direbbe Montalbano e come dice il mio ripara bici elvetico…). 

La scelta, dunque, è andata sui kit che si possono montare usando lo spazio del movimento centrale, inserendo il motore al posto deli normali pedali. Ho deciso che avrei cambiato il colore da bronzo con finiture pseudo dorate ad un più rigoroso nero opaco. 

Volevo aggiungere una lampada alimentata dalla batteria della ebike e volevo comandi agevoli al manubrio. Desideravo una presa usb da 5v per ricaricare il mio iphone. Una bella luce posteriore e delle frecce per segnalare il cambio di corsia agli automobilisti tonti che popolano le strade e che ci passano sempre accanto… (perché io aspetto sempre di avere spazio per sorpassare i ciclisti e gli altri no? Perché io se sorpasso un qualunque veicolo a due ruote cerco di farlo privilegiando la sicurezza di chi di appoggi ne ha solo due? …) 

Volevo inoltre che la bici diventasse una “tuttitempi”, gli anglosassoni direbbero una “all wheather”, che la potessi usare anche sotto la pioggia, mentre ora causa il fatto che la batteria era ospitata sotto il telaio nel mio vecchio portaoggetti da viaggio così non era.

Ce ne era sufficienza per decidere che il passo giusto era smontarla tutta, pianificare una manutenzione straordinaria e provare tutte le nuove modifiche per ottenere un sostanziale miglioramento di un telaio felice e di un approccio alla bici rilassato ma efficace. 

Mentre vi scrivo questo articolo sono alla verniciatura del trasparente, la bici è stata smontata da me, ho comprato un reggi bici da officina (economico) ed ho presidiato il mio salotto, da uomo con compagna che lavora altrove, per settimane lavorando sostanzialmente la sera e la mattina presto. Non sono certo di riuscire a rimontarla da solo ma di sicuro è una bella esperienza e nei prossimi giorni vi racconto come ho fatto e poi vedremo se riuscirò ad arrivare alla fine di questo progetto restmod ebike. 

Vi lascio certi di rivedervi nei prossimi articoli e pubblico solo una foto di come era prima del “dismantling”, la foto del dopo se avrò avuto successo, un saluto e buon lockdown a tutti.